Premessa: non è che compro il quotidiano "Libero", eh, non preoccupatevi.
Però ieri (21 aprile) hanno regalato in giro copie del 16 aprile. Va be', già cercare di attirare nuovi lettori regalando le copie avanzate di cinque giorni prima non è che sia il massimo. Comunque, visto che è gratis, prendo una copia di 'sto giornale di un colore indefinibile, che sembra un incrocio tra il rosa della Gazzetta dello Sport e il marrone della Gazzetta del Balengo. Il colore tende un po' più verso la Gazzetta dello Sport, i contenuti invece tendono nettamente al balengo.
Sotto la testata c'è una specie di editoriale di
Alessandro Sallusti con il titolo: "Sisma: tassa sui redditi da 100 mila euro? No grazie" (che poi prosegue in seconda pagina).
Comincio a leggere:
CITAZIONE
Un pasticcio a nostre spese, ha profetizzato ieri Vittorio Feltri
Se Feltri è preso per profeta, si mette male.
E cominciate a notare quel "nostre". Nostre di chi?
CITAZIONE
Il governo sta prendendo in seria considerazione l'idea di introdurre una tassa sui redditi da 130 mila euro in su. L'intuizione, per la verità, non è sua. Fu proposta pochi giorni fa dal leader del Pd, Dario Franceschini, ansioso di spolpare ancora un po' il paese.
Il paese? Secondo i dati riportati in un articolo affiancato al seguito di questo in seconda pagina, il numero dei contribuenti con reddito superiore a 125.000 euro in Italia sono 205.214 ovvero lo 0,51% dei contribuenti.
Lo 0,51% dei contribuenti è "il paese"?
Quindi Sallusti contrappone il "noi" ai "loro che ci comandano" (i politici).
CITAZIONE
A pagare dobbiamo essere solo noi. O meglio, chi di noi per fortuna o capacità è riuscito a costruirsi un minimo di tranquillità economica.
Be', se uno che guadagna più di 130.000 euro l'anno non riesce ad andare oltre "un minimo di tranquillità economica", allora possiamo scartare subito l'ipotesi che abbia "capacità" e attrabuiamo pure tutto alla "fortuna". La maggior parte del paese (e mi riferisco a tutto il paese e non allo 0,51% di esso) riesce a conquistarsi, faticando, un "minimo" con entrate 10 volte minori: evidentemente hanno ben maggiori "capacità". Come dimostra anche il fatto che la maggior parte affronta la crisi con dignità (e magari un po' incavolandosi, che ci sta) e non va a chiedere, come la pattuglia della bambocciona Marcegaglia, di avere "soldi veri", come i bambini che sciupano la paghetta e poi frignano con i genitori per farsene dare ancora.
E, come la collega di bamboccioneria, anche il nostro Sallusti non risparmia le lagne: "prima di farsi rapinare", "le non poche imposte che già paghiamo", "Una moglie, due figli e un mutuo da pagare e addio agiatezza" (Per inciso: va be', forse per figli intende bambini o ragazzi in età non lavorativa. Ma la moglie? Messa lì così, sembra che sia come un cagnolino da mantenere.)
Ma se il solo timore di una piccola tassa porta uno che guadagna oltre 130.000 euro a gridare alla rapina e a sospirare sconsolato "addio agiatezza", non oso immaginare cosa direbbe se dovesse vivere con 1300 euro al mese e affrontare quelle difficoltà che tutti noi incontriamo e, magari sbuffando un po', superiamo. Anzi, dai, oso: "AAAAAAAAAAARGH!!!! MI TOLGONO IL SANGUE DALLE VENE!!!! SENTO MANCARE LA TERRA SOTTO I PIEDI!!! ADDIO, MONDO CRUDELE!!!! VEDO ARRIVARE I CAVALIERI DELL'APOCALISSE!!!! SENTO AVVICINARSI L'ARMAGEDDON! LE LEGIONI DI SATANA VERRANNO A RAPIRE LA MIA ANIMA E LA GETTERANNO NELLA GEENNA!!!! E' INUTILE RESISTERE, SARO' ASSIMILATO!!! C'E' UN COMPLOTTO CONTRO DI ME!!! LE SCIE CHIMICHE MI ATTACCHERANNO IL MORBO DI MORGELLONS!!!"
Che ne dite? Ci può stare una candidatura a bamboccione dell'anno?